Nel 2009 con i giovani siamo stati in Uruguay, nella baraccopoli di Montevideo, il Cerro. Abbiamo vissuto nelle case di questa povera gente che ci ha ospitato con grande cuore. Quando è arrivato Papa Francesco aveva detto subito che il pastore deve puzzare di pecora. E noi avevamo proprio vissuto fisicamente questa esperienza nel Cerro. Un ricordo intenso che si riaccende nella gioia di incontrare fra poco il Papa. Da lui tutti stiamo imparando questo: a non raccontare l’amore di Cristo, ma a essere Vangelo vissuto gli uni per gli altri. Ad essere pastori, custodi gli uni degli altri.
Stiamo imparando che non esistono categorie di persone, ma le singole persone, esistiamo noi, con le nostre miserie e fragilità… eppure profondamente nel cuore del Buon Pastore.
Nella vita cristiana la puzza ti rimane addosso se sei nella vicinanza, nell’unione, nel prendere addosso e dentro di te l’altro. Ma rivela compassione, misericordia.
Annunciare il Vangelo non è una cosa a orario, con uno schema, definizioni e conclusioni incorporate, ma è farsi Vangelo nelle cose normali semplici, normali, quotidiane che condividiamo con tutti gli altri uomini. Il Vangelo vissuto è la via per ogni cristiano. Per questo siamo contenti di incontrare Papa Francesco perchè ci incoraggia e ci fa vedere che possiamo gridare il Vangelo con la nostra vita!