La vita di un cristiano poi è doppiamente avventura, perché è la sete stessa di Dio che lo sospinge avanti, perché è Dio stesso che chiama a camminare con Lui e verso di Lui… Nessuno è più viandante di un cristiano. Il cristiano ha sete di tutte le cose visibili ed invisibili; la sete che non si può frazionare in piccole avventure, saldato com’è a Qualcuno, che pur non conoscendo ancora bene, pur non sapendo con qual nome chiamarlo, sa di dover cercare nella più bella avventura che è la vita… che ci ha donato!
1° RIFLESSIONE – INIZIO DEL PELLEGRINAGGIO
Mt 4,18-22 Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: “Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini” . Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Preghiera del Cammino
Signore, illuminami e guidami nella fede, nella speranza e nella carità.
La strada che tu hai percorso sia da me seguita.
Tutto ciò che tu ami sia da me amato.
Tu, Luce, illumina le mie tenebre.
Tu, Forza, sorreggi la mia debolezza.
I miei occhi siano i tuoi occhi,
le mie mani siano le tue mani,
le mie spalle siano le tue.
Il mio cuore sia il tuo cuore, affinché i fratelli,
tramite la mia umile e fedele presenza,
possano incontrare Te e, nella fede, vederti e amarti.
Signore, prendimi come sono e fammi come tu mi vuoi.
2° RIFLESSIONE
Mc 10, 35-40
Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: “Maestro, vogliamo che tu ci faccia per noi quello che ti chiederemo”. Egli disse loro: “Che cosa volete che io faccia per voi?”. Gli risposero: “Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”. Gesù disse loro: “Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?”. Gli risposero: “Lo possiamo”. E Gesù disse: “Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato” .
PREGHIERA DI GIOVANNI PAOLO II SULLA TOMBA DI SAN GIACOMO
O san Giacomo di Compostela,
davanti alla tua tomba
veniamo come pellegrini
di tutti i cammini del mondo,
per onorare la tua memoria
e implorare la tua protezione.
Per il nostro pellegrinaggio
abbiamo bisogno del tuo ardore
e della tua audacia.
Tu che sei il patrono dei pellegrini,
guida il nostro pellegrinaggio cristiano.
I popoli sono venuti qui da lontano;
ora tu vieni con noi
all’incontro di tutti i popoli.
Con te vogliamo dire a tutte le genti
che Cristo è Via, Verità e Vita.
3° RIFLESSIONE
Dal Libro della Genesi
Il Signore disse ad Abram: «Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò. 2Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione. 3Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra». 4Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot.
Come per Abramo
Abramo: il pellegrino della fede per eccellenza… come per Abramo anche per noi la promessa del senso autentico della vita diventa voce che chiama a partire, a uscire dalla false sicurezze e a fidarsi solo della sua Parola.
La voce della tua fantasia, dei tuoi sogni, dei tuoi desideri più coraggiosi, dei tuoi ideali più alti ti chiama e ti invita a metterti per strada: è la voce di Dio, di quel Dio che ti abita dentro e che ti vuole fare più grande, ti vuole più libero, e ti porta fuori.
Come per Abramo, Dio ti conduce fuori e ti dice: “Alza gli occhi e conta le stelle del cielo, se puoi. Così sarà la tua posterità” (Gn 15,5).
È Dio che ti vuole fare capire il senso profondo della tua vita, di questa tua esistenza che troppo spesso ti appare stupida o assurda, inutile per te e gli altri: è Dio che vuole aiutarti a capire la tua fede, il tuo rapporto con Lui.
E non c’è modo migliore che “uscire”, mettersi in cammino, abbandonando le sicurezze e le abitudini troppo pesanti, che soffocano il tuo slancio e ti chiudono nella tua povertà quotidiana.
Mettersi per strada è, allora, anche un modo per verificare la propria fede, per accorgersi realmente del valore del credere, per toccare con mano che cosa significa “cercare”, cioè sapere e non ancora vedere, sentire la mancanza di qualcosa che preme e di cui si ha bisogno, avvertire un vuoto che non può restare ed esige di essere colmato.
(G. Basadonna, Spiritualità della strada, p. 52)
Signore, Abramo si è lasciato guidare da te, pur non vedendo chiaramente dove lo conducevi: fa’ che possiamo anche noi accettare di farci guidare docilmente dalla tua Parola. Perché lo sappiamo, Signore, che sarai tu a guidare i nostri passi.
Noi ti preghiamo: Rendici come Abramo
Signore, la missione che affidi ad Abramo è difficile. Tu gli chiedi di lasciare tutto. Gli chiedi il coraggio di lasciare il paese in cui abita per andare verso una terra sconosciuta. Rendici disponibili ad accogliere le tante cose nuove e interessanti che ci verranno proposte.
Noi ti preghiamo: Rendici come Abramo
Signore, la missione che hai affidato ad Abramo è immensa. Tu vuoi che ci siano tante persone che, dietro di lui e come lui, costruiscano un mondo migliore, in cui ci sia fiducia in te. Noi ti ringraziamo per averci donato delle famiglie che ci danno il necessario per la vita: fa’ che ci aiutino sempre più a crescere anche nella fede.
Noi ti preghiamo: Rendici come Abramo.
4° RIFLESSIONE
Dal libro del Deuteronomio
Un arameo errante era mio padre.
Scese in Egitto e vi dimorò come straniero con poca gente».
Spiritualità da pellegrini
“Arameo errante era mio padre”: così comincia la confessione di fede del popolo di Israele. Da quando Abramo si mette in cammino ogni credente sa che la sua vita non può che essere che una peregrinatio fidei, cioè un pellegrinaggio di fede…
Il “pellegrino”… è solo un’immagine della nostra condizione di cristiani.
“Noi tutti – scrive Sant’Agostino – siamo dei pellegrini. Il cristiano è colui che, perfino nella sua casa e nella sua patria, si riconosce come pellegrino”.
E si potrebbe aggiungere che la spiritualità del pellegrino è la spiritualità tout court del cristiano: “ricondotta all’essenziale e vissuta nella sua avventurosa pienezza”.
Mettendosi in cammino, il pellegrino risponde a una chiamata, scegliere poche cose, perché aspira a un bene più prezioso.
Il suo ritratto… è fatto di poche, essenziali pennellate: “Per grazia di Dio sono uomo e cristiano, per azioni grande peccatore, per vocazione pellegrino della specie più misera, errante di luogo in luogo.
I miei beni terrestri sono una bisaccia sul dorso con un po’ di pan secco e, nella tasca interna del camiciotto, la sacra Bibbia. Null’altro
[N.d.R. Questa citazione è stata tratta dallo stupendo inizio de I racconti di un pellegrino russo]”.
Preghiamo insieme:
Guida, Signore, il nostro cammino.
Padre Santo, che al tuo popolo pellegrinante nel deserto ti offristi come luce e guida, veglia sui nostri passi, perché, liberi da ogni pericolo, possiamo arrivare alla mèta e tornare lieti alle nostre case.
Tu ci hai dato il tuo unico Figlio come via per giungere a te, fa che lo seguiamo sempre con fedeltà e perseveranza.
Tu nella Vergine Maria ci hai donato l’immagine e il modello della sequela di Cristo, fa’ che guardando a lei camminiamo in perenne novità di vita.
Tu per mezzo dello Spirito Santo conduci a te la Chiesa pellegrina nel mondo, fa’ che cercandoti sopra ogni cosa corriamo nella via dei tuoi precetti.
Tu che ci chiami a te attraverso i sentieri della giustizia e della pace, fa’ che al termine della vita possiamo contemplarti nella patria beata. Padre nostro.
5° RIFLESSIONE
Dal libro dell’Esodo 14, 21-22
21 Allora Mosè stese la sua mano sul mare e il Signore fece ritirare il mare con un forte vento orientale, durato tutta la notte, e lo ridusse in terra asciutta. Le acque si divisero, 22 e i figli d’Israele entrarono in mezzo al mare sulla terra asciutta; e le acque formavano come un muro alla loro destra e alla loro sinistra.
La strada
Ce lo ricorda l’esperienza del popolo di Israele: la strada del pellegrinaggio è anche la strada della liberazione: perché in ogni cammino ci si lascia dietro il superfluo, ci si libera da qualche catena…
La strada è una grande liberazione, ed è ben così che la vuole il Signore.
Sa che noi siamo schiavi di cose ingombranti, dei legami della nostra vita sociale. Ci offre attraverso la strada, la montagna, la povertà, questa liberazione di cui noi abbiamo sete. Che questo sia il vostro primo sforzo: liberarvi da ciò che appesantisce, che vi incatena.
Ma la strada non è un’evasione fuori dalla realtà, della vita, in un bel paese di sogno. Guardatela come una partenza, un inizio. Non ci fa sfuggire la vita, la casa, il dovere voluto da Dio.
Ci permetterà di impegnarci con un cuore nuovo in una comprensione più chiara, in una volontà più coraggiosa e più giusta.
Tutto il senso della strada sta dunque nell’impegnare al meglio la parte di noi che andiamo a riconquistare. Senza dubbio lasceremo cadere tutte le cose vane che credevamo necessarie, ma soprattutto, oseremo prendere a piene mani le cose difficili, dure, e di cui avevamo paura.
La strada deve aiutarci a fare insieme questo doppio lavoro, in uno scambio fraterno di confessione e di audacia. Non bisognerà soffrire di alcuna reticenza, di alcuna paura. Quando vi metterete in marcia a grandi passi, così farete anche nel vostro cuore. (P. Doncoeur)
Preghiamo insieme
Aprimi, o Signore, il sentiero della vita
e guidami sulle strade dei tuoi desideri;
insegnami i paesi della tua dimora
e fa risplendere ai miei occhi la meta delle mie fatiche.
Dammi di capire la bellezza delle cose.
Donami di comprendere la bontà delle cose
e di saperne usare rettamente
per la tua gloria e per la mia felicità.
La mia preghiera, il mio canto, il mio lavoro,
tutta la mia vita, siano espressioni di riconoscenza verso di te.
Concedimi di capire gli uomini che incontro sul mio cammino
e il dolore che nascondono, quelli che dividono con me la fatica della strada,
l’amore dell’avventura, la soddisfazione della scoperta.
Dammi il dono della vera amicizia e della vera allegria;
fammi cordiale, attento, puro, magnanimo, misericordioso. Amen.
6° RIFLESSIONE
Dal vangelo secondo Luca (24, 28-35)
Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
La più bella avventura
La vita di un cristiano poi è doppiamente avventura, perché è la sete stessa di Dio che lo sospinge avanti, perché è Dio stesso che chiama a camminare con Lui e verso di Lui…
Nessuno è più viandante di un cristiano. Un altro può sostare ove gli piace, poiché davanti ad ogni sorgente l’attende una sete. Il cristiano ha sete di tutte le cose visibili ed invisibili; la sete che non si può frazionare in piccole avventure, saldato com’è a qualcuno, che pur non conoscendo ancora bene, pur non sapendo con qual nome chiamarlo, sa di dover cercare in un’avventura, che gli impone il ritorno, qualora la strada non cammini.
(P. Mazzolari, Tempo di credere, p. 16)
Preghiamo insieme:
Ascoltaci, Padre buono,
Padre santo, fa’ che rientrando nella vita quotidiana, aderiamo a te con cuore aperto e animo generoso.
Tu ci aiuti a discendere in ogni fase del cammino i segni della tua presenza, fa’ che sentiamo accanto a noi il tuo Figlio lungo la via e lo riconosciamo alla mensa nello spezzare il pane.
Signore, grazie per questa esperienza di fede, fraternità e amicizia: fa’ che continui anche nella quotidianità della nostra vita.