Oggi viene inaugurata a Gerusalemme l’ambasciata degli USA. Pubblichiamo il commento a questo episodio di cronaca fatto dal Dott.Venturoli, che mette in evidenza le dinamiche che muovono dentro le famiglie, quindi anche le nostre, rilativamente a ciò che induce a compromessi, complicità, omertà, privilegiando il proprio interesse rispetto al bene comune. L’analisi di Venturoli, che va letta con calma soppesando i passaggi del pensiero, evidenzia linguaggi e strutture che sono alla base della cultura deviata delle famiglie… si proprio cosi, quello che intendete ora… le famiglie mafiose; dove un certo modo di intendere i legami, unito a un uso prepotente dell’illegalità, somatizza violenza e scelte che creano una cultura deviata. Ovviamente il paragone vuole essere volutamente provocatorio, ma sufficientemente stimolante nel valutare cosa capita nelle nostre famiglie quando si toccano i propri interessi; quali sono i valori prioritari, su quali scelte si converge, che passaggi si ha (o non si ha) il coraggio di agire.
Si parte da un episodio che sembra lontano da noi (ma è una miccia che innescherà tanto) e tra le righe si intravedono dinamiche molto, molto a noi contigue.
“La politica estera di Trump è decisa con il marito di sua figlia, suo consigliere di fiducia per le questioni questionig mediorientali.
In passato la famiglia era considerata il principale luogo di socializzazione, oltreché di iniziazione alla fede, propedeutico alla entrata, da adulti, nella posizione già assegnata, nella società civile.
Non era al di sopra della dimensione pubblica e, a volte, censo e interessi politici potevamo andare a discapito dei legami famigliari e di sangue.
La storia è piena di padri, figli, madri, fratelli, sorelle, zii e zieassassinati o assassini, per questioni di potere.
Oggi in molti ambiti si mischiano relazioni famigliari e funzioni pubbliche:
imprese, professioni, politica, spettacolo, organizzazioni mafiose e criminali, con un
tendenziale predominio dei legami famigliari sulle pubbliche funzioni.
Unità di misura di queste relazioni “pasticciate” non è quella degli affetti, come si afferma, ma la complicità su interessi collusi, condivisi e goduti.
Ne è conferma la lotta all’ultimo sangue che avviene tra questi consanguinei, ad ogni spartizione di eredità.
Vi è una responsabilità anche della Chiesa Cattolica in questo ribaltamento di valori.
Nei Vangeli si esorta a vedere i bisogni del prossimo e ad agire nella carità e giustizia, senza nulla sottrarre alle persone con cui si vive.
Oggi gli interessi della famiglia, per molti post-moderni vanno “difesi” anche “ a discapito” del prossimo.
Costoro per la famiglia giustificano, l’evasione, la corruzione, l’appropriazione indebita, la raccomandazione.
Ideologizzare la famiglia significa giustificare tutte le nefandezze che possono accadere al suo interno.
Difenderla sempre e comunque anche quando c’è un padre pedofilo, una moglie “complice” (per non rompere la famiglia naturalmente) e fratelli ciechi; oppure quando si fanno carte false per evitare tasse, porta a queste aberrazioni.
La famiglia è, o dovrebbe essere, il luogo sacro degli affetti, dovrebbe entrarvi il memo possibile la polvere del mondo. Li si viene educati alla relazione con se e gli altri.
La famiglia Trump ha deciso di spostare l’ambasciata Americana a Gerusalemme città, per metà, occupata dall’esercito israeliano e, per l’altra metà già appartenente, dal ‘48, allo Stato d’Israele, soggetta all’autorita’ di un Governatorato Militare, a sua volta soggetto al diritto internazionale.
La famiglia Trump, usando il potere che gli hanno dato gli americani, ha calpestato il diritto internazionale a discapito di una vera convivenza tra i popoli. Viene spacciato come atto di pace ma, in realtà è un atto di guerra, che radicalizzera’ ulteriormente le divisioni.
È la rappresentazione fenomenologica di come il familismo se arriva al potere è devastante per la società così com’è lo è un cancro nel nostro organismo.”
Dott. Venturoli Sandro