Nel Avvento 2018 un gruppo di parrocchiani ha realizzato due mosaici:
uno dedicato alla Madonna Addolorata
e uno dedicato al Cristo risorto e alle Gerusalemme Celeste.
La nostra Chiesa è dedicata alla Madonna “Addolorata”. Non “devastata” o “disperata”; “Addolorata” cioè capace di vivere realmente la sofferenza, ma con una forte speranza. Donna capace di provare momenti di dolore reali (Cristo morto) pur rimanendo profondamente viva. Ecco perché l’abbiamo anche messa in rilievo, impreziosita, imbellita, perché non annunciamo soltanto l’eroicità di una donna, una persona che riesce a resistere agli imprevisti della vita che arrivano,
ma avviene qualcosa di più … e il mosaico che la avvolge vuole spiegare esattamente questa azione di salvezza.
Partiamo dall’alto: si parte dalla mano di Dio, mano di Dio che ritroviamo anche nell’altro mosaico, speculare. Lui è sempre origine e fine della salvezza.
Da Lui partono tre discese:
la prima, d’oro (Padre), scende su Maria;
la seconda a destra, blu (l’umanità del Figlio) scende fino al nero della nostra umanità;
la terza a sinistra, rossa, rappresenta lo Spirito Santo sulla Vergine.
San Paolo userà il tema della discesa (Fil cap. 2, 10) intesa come l’abbassamento della Trinità, (in greco Kenosi) fino al punto più profondo della nostra umanità che è il mistero della morte.
Maria è la donna, colma della presenza di Dio (“Il Signore è con te”), e questa pienezza di santità si distende in tutta la sua vita che vediamo sintetizzata e riprodotta nei riquadri marmorei (l’Annunciazione, la visitazione, il Natale la presentazione al tempio, le nozze di Cana, la crocifissione e la pietà).
L’insieme della composizione ci dice che tutto il mistero di Dio scende nella nostra umanità che ritorna a fiorire (c’è movimento, luce, colore, vita) e diventa luminosa e splendente. Addirittura questa povera e fragile terra inizia a produrre un germoglio. Dio assume la nostra umanità così tanto da condividerne la parte più terribile (la morte) per salvarci e riportarci tutti nella Casa del Padre (Gv 14).
Per questo Gesù è venuto in mezzo a noi!
Come un seme messo nella terra (Gv 12,24ss) che ci riporta alla vita, al Padre.
Ecco perché l’Incarnazione di Cristo ci porta al Terzo Giorno, il giorno della resurrezione (statua lignea di Gesù risorto con i segni della crocifissione, che mostra il suo cuore d’oro) .
Finalmente in Gesù risorto si vede il cuore del Padre che ama tutti i suoi figli. L’umanità di Gesù è il risultato più bello dell’umanità generata dal Padre (Gv 1).
Tutta questa grazia è frutto del sacrificio d’amore di Gesù raffigurato dall’agnello pasquale, caratterizzato dall’aureola cristoforme e dalla bandiera di vittoria sulla morte.
Sopra l’immagine dell’agnello pasquale c’è la Gerusalemme celeste mostrata dalla mano del Padre come il risultato della nostra piena comunione con lui.
Per questo c’è solo il sole, solo la luce e la mano del Padre, e noi con lui. Uno abita in Dio!
Ecco la vita cristiana! questi due mosaici ci dicono cosa succede quando entri nella Chiesa: Dio ti riempie del Suo Spirito perché tu possa stare in questa vita, in questa comunità, con uomini e donne che (guardate l’altare)
grazie al sacrificio di Cristo e al dono della Sua Parola (guardate l’ambone)
diventano pieni di grazia perché noi abitiamo in Dio e Dio abita in noi tutti.
Per questo i due mosaici sono frontali, consecutivi e complementari nel descrivere l’opera della nostra salvezza.
Tutto questo avviene mentre noi siamo su questa terra? Come lo viviamo?
Lo viviamo grazie alla Comunione dei Santi: uomini e donne che hanno vissuto questa benedizione di una vita con Dio; hanno capito cosa vuol dire diventare uomini abitati dal Signore.