Miei cari ragazzi e ragazze, stiamo vivendo tutti un momento particolare e strano: la nostra vita per alcune settimane, probabilmente mesi, vi chiederà un cambio di passo importante e penso che tante cose che abbiamo imparato nei nostri incontri di formazione, all’Oratorio Estivo, alla vacanzina, ora diventano fortemente REALI!
Cosa vi sta succedendo?… Non sarete più padroni del vostro territorio di esplorazione. Vivrete in uno spazio limitato, confinato. E dovrete starci. Non solo perché ve lo chiede la legge, ma perché ve lo chiede la stessa vita. Volete vivere? Allora quella vita ora dovete proteggerla. Non è tanto la vostra vita, in gioco, in questo momento. Non siete a rischio voi. Uno strano incantesimo del virus COVID 19 rende voi bambini, adolescenti e giovani apparentemente non suscettibili o pochissimo suscettibili agli effetti clinici del virus che sta piegando il mondo. Voi non venite piegati dal virus. Ma molte altre persone sì.
I vostri nonni. In parte anche noi adulti …i vostri genitori. E poi le persone vulnerabili in termini di sistema immunitario. Ovvero chi sta facendo una terapia antitumorale e altri. Per loro oggi, tutto diventa una minaccia. Bene, è a loro che in questo momento dovete pensare, prima di tutto, A CHI E’ PIU’ FRAGILE E DEBOLE. E’ di loro che vi dovete occupare… e preoccupare.
Tutto ciò che abbiamo imparato in questi anni in cui vi abbiamo insegnato quanto è importante vivere PRENDENDOSI CURA DEGLI ALTRI, soprattutto dei più piccoli ORA DIVENTA UNA SCELTA IMPORTANTE DELLA VOSTRA VITA.
Ma dovete anche pensare a tutto il personale sanitario che in questo momento sta combattendo una guerra che rischia di essere superiore alle forze in gioco. Medici, infermieri, paramedici: Anche oggi, di fronte al moltiplicarsi dei malati infettivi che hanno invaso i nostri ospedali, loro lavorano a favore dei loro pazienti. Ma al tempo stesso, sono in trincea contro un nemico che, anche per loro, rappresenta un rischio, molto più che per noi.
Essere adolescenti, giovani uomini e donne porta un bisogno di muoversi per il mondo. E’ stato così fino a poche settimane fa. Ricordate che voi siete i figli che hanno potuto godere di enormi possibilità e libertà. Ora siete quei bambini che noi adulti ed educatori abbiamo preso per mano per farvi crescere nella capacità di vivere la vita nella fede e nella bellezza del Vangelo.
Lo abbiamo continuato a fare anche quando i terroristi volevano convincerci del contrario. Volevano farci chiudere nelle case, pieni di spavento, impauriti dal rischio connesso alle loro azioni omicide. Noi non ci siamo piegati. Abbiamo continuato a spingervi nel fuori, a dirvi di andare, di non fermarvi. Niente avrebbe dovuto piegare il vostro diritto alla libertà.
Oggi, però, vi diciamo l’esatto contrario. Vi chiediamo di rimanere in casa.
Hanno dovuto chiudere le scuole. Pensate che i nostri bisnonni e i nostri nonni questo diritto non lo avevano e lo hanno conquistato per voi. Molti di loro a scuola ci andavano fino ai 12,13 anni. Poi tutti a lavorare. Molti di loro, al compimento del diciottesimo anno, si sono trovati obbligati ad andare in guerra. E molti vostri padri, al compimento dei 18 anni si sono trovati obbligati dallo stato a regalare un anno della loro vita per addestrarsi alla difesa della nazione, facendo il servizio di leva. Voi siete stati “sollevati” da tutto questo. Ed è stato un bene per la vostra libertà.
Ma oggi, questo ritmo si è spezzato.
E voi dovete imparare una competenza che forse non siamo stati molto bravi a trasmettervi noi adulti. Quella competenza si chiama responsabilità, ed è ciò che differenzia un adulto da un bambino.
L’adulto è quello che sa le risposte e le fornisce al bambino che gli fa domande. Tutti noi di fronte a questo virus, siamo pieni di domande: “Perché? Quanto dura? Come si fa a sconfiggerlo? Come posso essere certo di non averlo preso?”.
Siamo tutti bambini di fronte al COVID 19, fondamentalmente irresponsabili, perché queste risposte non le abbiamo. Le stiamo trovando. Le stanno trovando gli scienziati e i ricercatori che lavorano giorno e notte senza tregua. Ma c’è una risposta che ci compete: possiamo limitare la diffusione del contagio diventando responsabili e limitando la nostra zona di libertà personale. Significa che per un po’ vige il “coprifuoco”.
Tutti dobbiamo fare grandi sacrifici.
Voi dovrete imparare a studiare da casa. Vi potrete incontrare a due o tre negli spazi privati, anziché pubblici. Non possiamo farla noi per voi questa cosa. Dovete convincervi da soli che è un passaggio necessario. Dovete cominciare a dirvelo nei social, di persona, quando vi contattate e quando vi parlate. Dovete imparare che questa è, oggi, l’educazione tra amici che serve al mondo, di cui voi dovete essere protagonisti.
Dovete vivere questo tempo come tempo di impegno.
Continuare a studiare, riempire lo spazio di vita confinato che avete disponibile di bellezza e di significato.
Questo è un tempo di sacrificio.
La parola Sacrificio è importante perchè vuole dire “rendere sacro”. Non c’è nulla di più sacro della vita e del suo valore. E oggi la vita va difesa. Più di tutto. Più di sempre.
Responsabilità e sacrificio: non ve l’avevamo mai chiesto prima di oggi in questo modo così forte. Ma oggi non possiamo non farlo. Per favore, ascoltate con tutta la vostra intelligenza questi pensieri per essere veri cristiani, cioè uomini e donne, anche giovani, che vivono nel mondo con la cura e la premura del Signore per la nostra umanità.
Da oggi, per un po’, queste saranno criteri chiave che vi daranno accesso, tra qualche mese, di nuovo al vostro futuro… che amerete di più. Molto di più di quanto succeda ora. Perché vi apparirà più sacro. E voi, in quella sacralità, sarete diventati più responsabili.
Anche questo è crescere. Anche questo è prepararsi alla vita adulta che vi aspetta. Vi penso tutti con affetto, prego per voi e vi benedico con tutto il cuore. Don Giuseppe